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Il Sud e la fotografia
di Alda Merini
Il Sud nutre figure eccezionali, scorci di pensiero
e di luci che a noi sono poco noti. Angolature estreme
e pensare che sembrano murati, nella stessa luce.
Non ci è un'estasi vera e propria della
luce ma la supposizione che l'estasi esista e che
esiste un lungo pensiero un largo spazio
e così sembra a me che sono stata nel Sud un panorama
di tenebra che poi si accende vigorosamente si scuote
in un trionfo che si può scorgere a determinate ore
e in cui l'anima si immerge facendosi nuda e vestita
solo di ebbrezza. La fotografia nel Sud voglio
dire che fotografare il Sud non è facile: le pietre
a volte sembrano morte ma non tutte; si possono figurare
molte cose sul corpo della pietra si possono
smuovere a volontà esse conoscono i terreni dell'anima
e così Giovanni Falcone mi mostra oggi il suo
catalogo di fotografie che sono belle patite
fondamentalmente psicologiche di auscultazione del
cuore del Sud. La fotografia è un'arte da non
sottovalutare che ha la stessa valenza della pittura
basta che il cuore diventi
il fiore della nostra immaginazione del
nostro giovanile intelletto. Perché giovanile?
perché ovviamente ogni artista vero è giovane e può
come in un miracolo antico e moderno fare cantare
le pietre.
28 dicembre 1999
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